stemmacolore
Cerca

AGGIORNAMENTI SULL’EMERGENZA COVID-19 ALL’ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO DI PADOVA

AGGIORNAMENTI SULL’EMERGENZA COVID-19 ALL’ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO DI PADOVA
Istituzionali

In questo momento in cui circolano sui media notizie di possibile dubbia interpretazione riguardo alla situazione legata all’emergenza COVID-19, si ritiene opportuno procedere ad alcune precisazioni in merito all’articolo “Focolaio di coronavirus allo IOV: venti operatori contagiati”, pubblicato oggi 10 aprile sul portale de Il Mattino di Padova.

«La situazione è sotto controllo – dichiara la direzione dello IOV – Come già sottolineato la scorsa settimana in occasione della diretta Facebook la percentuale di operatori positivi rimane al 2,5 per cento. Creare allarmismi non è rispettoso nei confronti dei pazienti e loro familiari. I dati parlano di 23 dipendenti positivi su 1.100, con oltre 1.000 tamponi eseguiti, distribuiti nelle diverse sedi dell’IRCCS (via Gattamelata, Radioterapia, Ospedale di Schiavonia, Ospedale di Castelfranco).

In considerazione dei casi riscontrati si è ritenuto necessario procedere con un risanamento del reparto citato, pur garantendo i necessari ricoveri per 22 pazienti.

Sin dai primi di marzo allo IOV è stata allestita un’area triage esterna all’ingresso sud del Busonera, sul retro dell’edificio. In questo momento è l’unico punto di accesso. Lì personale specializzato valuta lo stato di salute del soggetto, misurando la febbre e distribuendo mascherine protettive. Per garantire la sicurezza di tutti, non sono ammessi accompagnatori. Le stesse misure, pur nella diversità strutturale, sono messe in atto sia nella sede dell’Ospedale S. Giacomo a Castelfranco Veneto sia nelle sedi della Radioterapia presso la palazzina di Via Giustiniani a Padova e la sede di Schiavonia.

Allo IOV non è concesso bloccare l’attività di cura e assistenza. La sede di Padova registra oltre 900 accessi al giorno per patologia oncologica. La sede di Castelfranco riceve oltre 200 pazienti al giorno per visite oncologiche, chemioterapie, medicina nucleare e attività chirurgiche.

Sono state fermate solo le attività libero-professionali e alcune prestazioni differibili. È sospeso lo sportello prenotazioni CUP perché sostituito da risposte esclusivamente telefoniche o via mail. I referti dovranno essere scaricati dagli utenti online. Importanti azioni sono state prese anche per la distribuzione dei farmaci, servizio rimodulato al fine di limitare il flusso dei pazienti in ambito ospedaliero. Per questo abbiamo attivato la consegna dei farmaci a domicilio in tutta Italia.

Fin dal 18 marzo lo IOV ha eseguito il tampone orofaringeo su gran parte dei dipendenti, come da indicazioni regionali. C’è stato anche qualche paziente positivo.  È bene chiarire il percorso di un eventuale caso sospetto: una volta che il soggetto risulta positivo al Coronavirus, viene immediatamente isolato e gestito come da protocollo.

La direzione fin dal 22 febbraio e con numerose e ripetute note (oltre 35), ha dato disposizioni al personale in merito alle procedure relative all’emergenza COVID 19 ed in particolare con riferimento all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Dispositivi già presenti per l’attività ordinaria e via via implementati in relazione alla nota emergenza. I suddetti indirizzi e le relative forniture sono stati effettuati nella consapevolezza dell’importanza di proteggere gli operatori della struttura, considerato il rilevante ruolo di erogazione di servizi essenziali alle persone. Il personale è informato sull’utilizzo appropriato dei vari dispositivi in relazione alle diverse tipologie di situazioni lavorative. Ai pazienti che accedono viene fornita mascherina chirurgica.

Oggi più che mai, il nostro grazie va a tutti i pazienti e ai loro cari per lo spirito di collaborazione e il senso di responsabilità nel proteggere la salute di tutti e nell’affrontare questa emergenza. In questo momento di difficoltà, il più sincero ringraziamento va a tutto il personale per il grande sforzo e per il costante impegno. Il coronavirus si combatte con l’aiuto di tutti. Le attività di protezione sono iniziate fin dalle prime ore dell’emergenza e modulate incrementandole fino ad oggi».

Facebook
Twitter
LinkedIn

Categorie

Torna in alto