Il mese di novembre, dedicato alla prevenzione del carcinoma della prostata e delle altre patologie maschili, è terminato ieri. Ma l’attenzione alla prevenzione non si deve fermare. Ce lo ricorda Andrea, in cura allo IOV per un tumore al testicolo.
Andrea ricorda bene quando inizia a notare delle anomalie al testicolo sinistro: «Pensavo fosse varicocele e inizialmente, come da mia indole, ci avevo scherzato su. Cercavo di sdrammatizzare ma ero preoccupato, infatti andai subito dal medico di base per un controllo, da cui emerse la necessità di ulteriori approfondimenti urgenti: gli esiti posero purtroppo il forte sospetto di tumore. Nonostante mi sentissi bene, non avessi dolore e nessun sintomo, fui sottoposto a un intervento d’urgenza di asportazione del testicolo».
A quel punto tutte le certezze iniziali di Andrea crollano: «Sogni e desideri sono andati a farsi benedire, l’unico mio pensiero era curarmi. Ho cercato di affrontare questa situazione come una sfida, come faccio sempre, a testa alta, concentrandomi su pensieri positivi, senza mai pensare che sarebbe andata male. Sono convinto che questo mi abbia aiutato molto».
L’esito istologico conferma che si tratta di un seminoma maligno e Andrea si aspetta di dover fare una classica chemioterapia o una radioterapia mirata: «Non accadde nulla di tutto questo, invece, grazie anche all’analisi del Dott. Umberto Basso, dirigente medico dell’UOC Oncologia 1, che, il giorno prima di Ferragosto, alle 18, mi ricevette all’Ospedale Busonera. Il Dott. Basso mi disse che secondo gli esami i vasi sanguigni del testicolo non erano intaccati e non era necessaria la chemio, visto anche che la successiva PET/TAC non vedeva altre masse tumorali. Ero la persona più felice del mondo!».
Dopo un anno di monitoraggio costante, una TAC evidenzia un ingrossamento dei linfonodi collegati al testicolo sinistro precedentemente asportato: «Fui inviato d’urgenza a effettuare l’ennesima PET che diede purtroppo esito positivo. Grazie al costante controllo dell’equipe Tumori Genitourinari dello IOV, per fortuna il problema era stato preso in tempo. Dopo i consulti del caso, decidemmo di evitare la chemio e affrontare il tutto con radioterapia mirata che ho eseguito all’Ospedale di Schiavonia (PD). Il supporto e i consigli dello staff mi aiutarono a superare quel momento. Ogni volta che vado a Schiavonia e all’Ospedale Busonera mi sento un uomo fortunato perché il mio problema è stato appunto preso in tempo. Non posso che ringraziare i medici che mi hanno seguito in quel periodo a Padova e Schiavonia e che tuttora mi accompagnano nei controlli costanti. L’unico consiglio che posso dare è quello di non attendere: se avete un dubbio fatevi controllare, potreste prevenire situazioni ben più gravi!».