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LA DOTT.SSA VANNA CHIARION SILENI, RESPONSABILE DELL’UOSD ONCOLOGIA DEL MELANOMA, IDENTIFICATA DA CLARIVATE ANALYTICS COME UNO DEI RICERCATORI PIÙ CITATI DEL 2021 NEL CAMPO DELLA CLINICAL MEDICINE

LA DOTT.SSA VANNA CHIARION SILENI, RESPONSABILE DELL’UOSD ONCOLOGIA DEL MELANOMA, IDENTIFICATA DA CLARIVATE ANALYTICS COME UNO DEI RICERCATORI PIÙ CITATI DEL 2021 NEL CAMPO DELLA CLINICAL MEDICINE
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La Dott.ssa Vanna Chiarion Sileni, responsabile dell’UOSD Oncologia del Melanoma, è stata identificata da Clarivate Analytics come uno dei ricercatori più citati del 2021 nel campo della Clinical Medicine.
Clarivate è una società che gestisce molti servizi basati sull’analisi di dati e informazioni, in particolare relativi alla ricerca scientifica. Alcuni di questi dati, come appunto le citazioni degli articoli pubblicati, misurano “l’impatto” di un ricercatore nella comunità scientifica: più un articolo viene letto e diffuso, più potrebbe essere citato in altri lavori di ricerca che ne hanno preso spunto.

«Gli studi per i quali sono stata più citata – spiega la Dott.ssa Chiarion Sileni – riguardano lo sviluppo dell’immunoterapia nel trattamento del melanoma, prima nella malattia metastatica e poi nella fase adiuvante. La combinazione di nivolumab e ipilimumab risulta ad oggi il trattamento più efficace in assoluto nel melanoma metastatico con una sopravvivenza maggiore del 50% dopo 5 anni dall’inizio della terapia ed è la più efficace in assoluto nei pazienti con metastasi cerebrali asintomatiche, che non necessitano di cortisone. Nel 2013 lo studio di fase 3 comparava questa combinazione, definita combo-immuno, con ipilimumab e con nivolumab utilizzati da soli. I risultati hanno permesso la registrazione della combinazione negli Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Europa. In Italia la rimborsabilità è attesa nei prossimi mesi. Dai dati dei registri melanoma europei e statunitensi risultano trattati con questa combinazione oltre il 65% dei pazienti metastatici, con risultati paragonabili nella vita reale a quelli dello studio. Fino al 2010 la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con melanoma metastatico inoperabile non raggiungeva il 10%. L’avanzamento, pertanto, è stato importante e significativo anche se non va trascurata la tossicità, che in alcuni pazienti può essere rilevante».

Lo studio ha visto la partecipazione di diversi centri di tutto il mondo, rispetto ai quali lo IOV ha arruolato il numero di pazienti più elevato: «Questo è stato possibile grazie alle esperienze con l’immunoterapia fatte dagli anni 80 in poi, le quali ci inducevano a ritenere che fosse una strada da perseguire. Fondamentale, poi, è stato al contributo dei centri oncologici della Rete Veneta Melanoma che hanno fatto squadra con lo IOV inviando i pazienti e supportandoli nel loro percorso di cura. Infine vanno ringraziati i pazienti che da “pionieri” hanno accettato un trattamento nuovo, in un protocollo di studio, sfidando le incognite con coraggio, disciplina e fiducia. Credo che la vittoria sia soprattutto loro. Essere qui a festeggiare con chi può farlo è una gratificazione più grande dei riconoscimenti scientifici ed è ciò che ci sprona a proseguire».


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