Oggi più che mai in oncologia la prevenzione è fondamentale. La ricerca scientifica, infatti, sta confermando che, grazie a diverse strategie di prevenzione, è possibile ridurre il rischio di sviluppare un tumore, arrivare a una diagnosi precoce della malattia o, comunque, evitare o limitare la comparsa di complicazioni tardive o eventuali recidive.
Quasi mai, tranne che in alcune rare forme ereditarie, l’insorgenza di un tumore può essere attribuita a un’unica causa. Lo sviluppo di un tumore è, nella maggioranza dei casi, un evento/processo multifattoriale, nel quale, cioè, più fattori di rischio possono contribuire all’insorgenza della patologia. Lo stile di vita, Insieme all’ambiente in cui si vive, è classificato tra i fattori di rischio “modificabili”, ai quali si affiancano quelli “non modificabili” come età, genere, patrimonio genetico (familiarità).
Gli effetti di tutti questi fattori dipendono da diverse variabili, ad esempio dalla durata e dal tipo di esposizione al rischio oppure dal modo in cui due o più fattori si combinano tra di loro.
Da qualche decennio le patologie tumorali sono in costante aumento. Le ragioni sono legate certamente all’allungamento della vita media della popolazione ma anche, almeno in parte, alla diffusione di stili di vita non corretti. Di fronte all’aumento dei casi di tumore la prevenzione è, quindi, sempre più importante e comincia proprio dai nostri comportamenti e scelte di ogni giorno.
Adottare uno stile di vita sano è il primo passo da compiere per ridurre il rischio di sviluppare un tumore.
Ma qual è uno stile di vita sano? Il Codice europeo contro il cancro (un’iniziativa della Commissione Europea e dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro – IARC) fornisce dodici semplici raccomandazioni che la maggioranza delle persone può seguire facilmente.
Più raccomandazioni vengono seguite, minore è il rischio di ammalarsi di tumore: si stima che in Europa quasi la metà dei decessi per cancro potrebbe essere evitata se venissero messi in atto tutti questi suggerimenti, la gran parte dei quali concorre, inoltre, a ridurre l’insorgenza o l’aggravamento anche di molte malattie cronico degenerative quali diabete, artrosi o di tipo cardiovascolare.