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UOC Anestesia e rianimazione 2

UOC Anestesia e rianimazione 2

Mission

  • Anestesia: effettuazione delle procedure anestesiologiche necessarie per rendere possibili interventi chirurgici e procedure diagnostico-terapeutiche, sia urgenti che programmate, all’interno e all’esterno del gruppo operatorio, richieste dalle varie unità operative chirurgiche, garantendo livelli ottimali di sicurezza.
  • Preparazione pre-operatoria: visita specialistica per la valutazione delle condizioni cliniche e degli eventuali fattori di rischio nei pazienti candidati ad intervento chirurgico, ai fini della pianificazione della strategia anestesiologica.
  • Assistenza intra-operatoria: monitoraggio e assistenza costante, clinica e strumentale, del paziente durante l’effettuazione dell’intervento chirurgico o della procedura diagnostico-terapeutica.
  • Assistenza post-operatoria: sorveglianza clinica al termine dell’anestesia, di durata variabile in rapporto alle condizioni del paziente e al tipo di intervento effettuato, e adeguato controllo del dolore post-operatorio.
  • Terapia Intensiva: ricovero e trattamento di malati in gravi condizioni, per i quali necessitano supporti terapeutici particolari (monitoraggio continuo delle funzioni vitali, ventilazione artificiale, supporto cardiocircolatorio, terapie per l’insufficienza renale, nutrizione artificiale, ecc).
  • Interventi di rianimazione: trattamento delle emergenze cliniche in qualsiasi sede dell’ospedale (dal pronto soccorso a tutti i reparti di degenza, ai poliambulatori, ecc.) e per pazienti di qualsiasi età.
  • Trasporti sanitari: assistenza ai malati a rischio durante il trasporto all’interno (da reparto a reparto) o all’esterno dell’ospedale (da ospedale a ospedale).
  • Procedure di accertamento della morte ed eventuale prelievo di tessuti e donazione di organi.
  • Inserimento sistemi impiantabili per chemioterapia. Per ulteriori informazioni si consiglia di leggere le brochure Il PICC e Midline – Guida per il paziente e Il Port – Guida per il paziente:

Alla UOC Anestesia e rianimazione 2 afferiscono le seguenti unità operative semplici:

  • UOS Terapia intensiva
  • UOS Sistemi impiantabili

Terapia intensiva

Il reparto di Terapia intensiva, situato al piano zero dell’Ospedale San Giacomo, dispone di 8 posto letto; 4 sono situati nell’area open space mentre gli altri 4 si trovano in box chiusi, per degenze più lunghe o pazienti in isolamento.

Per la complessità delle patologia trattate, l’equipe dell’unità operativa si avvale della collaborazione di altri specialisti, quali cardiologi, internisti, chirurghi, neurologi, gastroenterologi, ematologi, infettivologi, fisiatri, fisioterapisti e altri ancora.

Dal 2003 la Terapia Intensiva aderisce al Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva (GiViTI) allo scopo di migliorare il livello delle cure attraverso il controllo epidemiologico dei risultati raggiunti, anno dopo anno. Tutti i dati sono raccolti nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy e trattamento dei dati sensibili, con l’approvazione del Comitato Etico. Il referente del progetto è il responsabile della Terapia Intensiva, che è a disposizione, su appuntamento, per fornire informazioni su questo argomento.

Per ulteriori informazioni si consiglia di leggere la Carta di accoglienza per i familiari dei degenti nella Terapia intensiva di Castelfranco Veneto.

Dirigente medico, Direttore dell'Unità operativa

Attività Scientifica

Nel 2014 l’unità operativa ha partecipato al progetto StART – Studio sull’appropriatezza dei ricoveri in terapia intensiva (coordinato dall’Istituto Mario Negri e finanziato dalla Regione Veneto), con l’obiettivo di analizzare la proporzionalità fra le risorse disponibili in TI e l’impegno assistenziale richiesto dai pazienti ricoverati.
Ha, inoltre, preso parte allo studio multicentrico mondiale Ethicus II, per la valutazione del processo decisionale di fine vita dei pazienti deceduti.

Attualmente l’unità operativa sta partecipando allo studio prospettico clinico-epidemiologico multicentrico “Progetto MUSE” (Understanding the mechanisms underlying the selection and spread of carbapenem resistant enterobacterales in ICUs) che ha come obiettivo lo studio delle diverse variabili in gioco per migliorare il controllo della selezione e diffusione di germi resistenti in terapia intensiva.

Da gennaio 2020 partecipa inoltre al Progetto Intensiva 2.0, uno studio nazionale multicentrico e randomizzato di “educational research” che ha l’obiettivo di valutare l’efficacia di un intervento multifattoriale per migliorare la comunicazione verso i familiari di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva.

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