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I ricercatori dello IOV a tu per tu con un premio nobel. la “lectio magistralis” padovana dell’immunologo james patrick allison

I ricercatori dello IOV a tu per tu con un premio nobel. la “lectio magistralis” padovana dell’immunologo james patrick allison

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Il professor James Patrick Allison, Premio Nobel per la Medicina 2018 e docente di Immunologia all’University of Texas MD Anderson Cancer Center, venerdì 10 giugno è stato a Padova per una lectio magistralis sul tema: Cancer immunotherapy: present and future. Le sue scoperte hanno rivoluzionato il trattamento di alcuni tipi di tumore come il melanoma e il cancro al polmone.
Il Prof. Bronte, Direttore Scientifico dello IOV: «L’immunoterapia funziona e allunga la vita dei pazienti con metastasi ma solo per alcune tipologie di tumori e di pazienti. Insieme a questo indiscusso “numero uno” affronteremo le prospettive concrete, riflettendo sui nuovi orizzonti della ricerca per trovare il modo di migliorare la risposta all’immunoterapia».

I ricercatori dell’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS a tu per tu con un Nobel. Su invito della Direzione Scientifica dello IOV, il professor James Patrick Allison, Premio Nobel per la Medicina 2018 e docente di Immunologia all’University of Texas MD Anderson Cancer Center, venerdì 10 giugno al Teatro Ruzante ha tenuto la lectio magistralis Cancer immunotherapy: present and future – an expert opinion. Dove sta andando l’immunoterapia? Un argomento particolarmente caro allo IOV, sempre all’avanguardia sull’innovazione e vorace di confronto con i massimi esponenti mondiali per quanto riguarda lo sviluppo di nuove ricerche e prospettive. Il prof. Allison è una pietra miliare, sia per l’esperienza che per la visione del futuro: le sue scoperte hanno avuto un enorme impatto sulla pratica medica. La terapia cosiddetta “Checkpoint Blockade” ha rivoluzionato il trattamento di alcuni tipi di tumore, come il melanoma e il cancro al polmone, consentendo un prolungamento della sopravvivenza di pazienti affetti da metastasi diffuse, non responsivi a terapie convenzionali.

«James Allison è stato insignito del Nobel nel 2018 per le sue scoperte scientifiche che hanno avviato l’utilizzo dell’immunoterapia come opzione terapeutica – sottolinea il Prof. Vincenzo Bronte, Direttore Scientifico dello IOV-IRCSS – Dalle sue intuizioni sono conseguiti i trattamenti che utilizziamo per alcune tipologie di pazienti oncologici. La sua presenza insieme a quella di Padmanee Sharma, ricercatrice oncologa di fama internazionale, è per noi l’occasione per fare il punto sullo stato attuale dell’immunoterapia, quali sono le sfide e anche i limiti. L’immunoterapia funziona e allunga la vita ma solo per alcune tipologie di tumori e di pazienti. Insieme a questo “numero uno” discuteremo di prospettive concrete, riflettendo sui nuovi orizzonti della ricerca per trovare il modo di migliorare la risposta alla terapia. Allo IOV l’immunoterapia avanza e viene applicata sempre di più: siamo impegnati sia sul fronte terapeutico per valutare la sua efficacia, anche in combinazione con altri trattamenti, sia sul fronte della ricerca traslazionale e clinica, per capire come è possibile giungere a biomarcatori capaci di predire quali pazienti rispondono, e quali no, utilizzando anche la biopsia liquida per fornire parametri alternativi alla classica istologia».

L’immunologia dei tumori è un campo interdisciplinare della biologia/medicina che si prefigge la comprensione dei cambiamenti che avvengono nel sistema immunitario durante lo sviluppo e la progressione del cancro. Poiché descrive le interazioni tra cellule immunitarie e tumorali, comprendere queste interazioni è fondamentale per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici. In questo contesto, l’immunoterapia del cancro è un concetto in rapida evoluzione tanto da essere definita il “quinto pilastro” della terapia oncologica, oltre alla radioterapia, alla chemioterapia, alla chirurgia e alle terapie mirate. A questo proposito, la continua espansione dell’uso dei cosiddetti inibitori dei checkpoint immunologici (ICI), anticorpi monoclonali in grado di prevenire l’inibizione a feedback delle cellule T attivate e di stimolare risposte T cellulari protettive e terapeutiche dirette contro neoantigeni altamente tumore-specifici, apre la strada ad ulteriori ambiti di ricerca quali: la profilazione della componente neoplastica, per l’identificazione di nuovi bersagli, dell’infiltrato immune e per la caratterizzazione dei determinanti di protezione/efficacia; la messa a punto di interventi immunoterapeutici strettamente personalizzati; lo studio di terapie combinatoriali tra ICI e approcci farmacologici/nanotecnologici, biotecnologici, vaccinali e/o terapie adottive con cellule T, in grado di favorire l’espansione e la funzionalità delle popolazioni effettrici anti-tumorali.

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile 2025, 22:29

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