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FARES, 41 ANNI, PRIMO PAZIENTE DELLO IOV IMMUNIZZATO CON LA TERZA DOSE: «VACCINATEVI, NON ABBIATE PAURA. IO L’HO FATTO PER ME E PER I MIEI DUE FIGLI»

FARES, 41 ANNI, PRIMO PAZIENTE DELLO IOV IMMUNIZZATO CON LA TERZA DOSE: «VACCINATEVI, NON ABBIATE PAURA. IO L’HO FATTO PER ME E PER I MIEI DUE FIGLI»
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Colpito da condrosarcoma recidivato con amputazione della gamba destra: «La vita non si ferma, si possono fare tantissime cose anche con una gamba sola. Bisogna deviare i cattivi pensieri e concentrare l’energia in un’altra direzione». Dopo di lui, altri 80 pazienti oncologici in cura allo IOV hanno ricevuto oggi la terza dose antiCovid.

È papà di una bambina di 3 anni, Amal e di un bambino di 6, Anwar. Lui è Fares, 41 anni, di professione farmacista, il primo paziente dell’Istituto Oncologico Veneto sottopostosi oggi alla terza dose di vaccino. Colpito da condrosarcoma, neoplasia maligna dell’osso, recidivata con amputazione della gamba destra, Fares rientra nella categoria dei superfragili. «Il vaccino è importantissimo per me: la terza dose è una copertura in più molto utile, sia per me che per la mia famiglia». Il condrosarcoma gli è stato diagnosticato nel 2018: «Essendo sempre stato uno sportivo – racconta Fares – una malattia del genere non l’avevo neanche mai presa in considerazione. L’impatto è stato choccante, mi sono confrontato con mia moglie e grazie a lei sono riuscito a calmarmi e ad accettarlo: la prima settimana è stata la più impegnativa del percorso, la diagnosi è stata un freno a mano alla vita, al correre, al lavoro. Ma, una volta resomi conto che non c’era altra via che il combattere, lì è iniziata la seconda fase: andare avanti come un treno, non abbattersi, avendo sicuramente le persone giuste attorno».

«Io ho avuto le persone giuste al momento giusto: mia moglie, i miei figli, gli amici; sono arrivato qui a Padova – continua il 41enne, residente con la famiglia a Trieste – dove ci sono operatori sanitari stupendi, e con loro è iniziato questo iter che ha portato a una prima operazione di eradicazione del tumore con relativa fisioterapia di recupero. Quello è stato il primo passo, ho bruciato i tempi, mi sono rimesso in sesto e ho ripreso la mia vita familiare e lavorativa, con i dovuti controlli. Purtroppo l’anno scorso a settembre ho avuto una ricaduta e per fortuna i medici sono riusciti a eliminare nuovamente la malattia: l’amputazione l’ho vissuta come una cosa da accettare, senza alternativa. Ho sempre creduto nella mia forza e nella mia adattabilità. Ed è stato così: sono andato avanti, riesco a fare tantissime cose anche con una gamba sola. A tutti coloro che affrontano una prima diagnosi, che è poi la parte più difficile, dico che la vita non si ferma: bisogna deviare i cattivi pensieri e concentrare tutta l’energia in un’altra direzione. A tutti in generale dico: vaccinarsi è importantissimo – conclude Fares – perchè ci possono essere mille regole comportamentali, la mascherina, il gel, il distanziamento, ma vaccinarsi è fondamentale. Non abbiate paura!».

Oggi dopo di lui altri ottanta pazienti oncologici in cura allo IOV hanno ricevuto la terza dose di vaccino antiCovid.

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