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LE ULTIME FRONTIERE DELLA RICERCA: LO IOV AD ESMO 2021, IL CONGRESSO MONDIALE DELL’EUROPEAN SOCIETY FOR MEDICAL ONCOLOGY

LE ULTIME FRONTIERE DELLA RICERCA: LO IOV AD ESMO 2021, IL CONGRESSO MONDIALE DELL’EUROPEAN SOCIETY FOR MEDICAL ONCOLOGY
Ricerca, Comunicati stampa

Le ultime frontiere della ricerca scientifica sul carcinoma mammario HER2 positivo e metastatico, il carcinoma del colon-retto metastatico e il glioblastoma: a presentarle ad ESMO 20021, il congresso mondiale dell’European Society for Medical Oncology, sono stati alcuni specialisti dell’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS, confermando così ancora una volta la qualità degli studi nostrani a livello internazionale. La mission di ESMO è infatti migliorare la qualità della cura del cancro, dalla prevenzione e diagnosi fino alle cure palliative e al follow-up, facendo il punto sulle migliori pratiche e sugli ultimi progressi della scienza in campo oncologico.

Importanti sono i dati presentati dalla Prof.ssa Valentina Guarneri dell’UOC Oncologia 2, sull’efficacia della combinazione di Trastuzumab e Lapatinib (due farmaci a bersaglio molecolare diretti contro HER2) in associazione alla chemioterapia come trattamento preoperatorio per pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo, ricerca che contempla i risultati di 4 studi diversi che avevano un comune disegno ed obiettivo: l’analisi combinata di questi studi, che hanno coinvolto in totale oltre 1400 pazienti, ha consentito di dimostrare come la combinazione di Lapatinib a Trastuzumab e chemioterapia sia in grado di ridurre significativamente del 38% il rischio di recidiva e del 35% il rischio di morte rispetto ad un trattamento con chemioterapia e Trastuzumab. Nella stessa sessione orale sono stati anche presentati gli esiti di un’analisi combinata di diverse ricerche che hanno confrontato la durata standard di un anno di terapia con Trastuzumab rispetto ad una durata più breve in associazione alla chemioterapia adiuvante per donne con carcinoma mammario precoce HER2-positivo.

La Dott.ssa Sara Lonardi dell’UOC Oncologia 3 ha partecipato alla presentazione degli ultimi studi sul trattamento dei pazienti affetti da tumore del colon metastatico volti a verificare l’efficacia della immunoterapia in combinazione alla chemioterapia. Lo studio ATEZO-TRIBE, multicentrico, coordinato dal gruppo nazionale GONO, ha valutato in 218 pazienti l’associazione dell’immunoterapia ad un trattamento chemioterapico in prima linea metastatica e ne ha confermato il beneficio nel prolungare il controllo di malattia, in pazienti che sinora non avevano potuto beneficiare di tali agenti. Lo studio nazionale multicentrico MAYA era invece rivolto a soggetti già sottoposti a precedenti trattamenti, e con malattia caratterizzata da stabilità dei microsatelliti e silenziamento del gene MGMT: l’uso di un chemioterapico, seguito da farmaci immunoterapici, ha confermato il beneficio dell’integrazione tra chemioterapia e immunoterapia anche in questo sottogruppo di pazienti che già avevano ricevuto le migliori opzioni di cura. Un altro tema di attualità è stato affrontato in una tavola rotonda che ha visto la Dott.ssa Lonardi, insieme ad un collega spagnolo e uno brasiliano, affrontare i pro e i contro di una precoce caratterizzazione molecolare dei tumori del colon, in pazienti sottoposti a trattamento oncologico. L’attiva partecipazione dello IOV al congresso ESMO ha confermato l’ampia offerta di trattamenti innovativi disponibili per pazienti affetti da tumore del colon, grazie ai numerosi studi clinici e alle consolidate collaborazioni di gruppi cooperativi nazionali ed internazionali.

La Prof.ssa Maria Vittoria Dieci dell’UOC Oncologia 2 è stata impegnata come moderatrice di una sessione dedicata alle novità sul trattamento nei pazienti con carcinoma mammario metastatico durante la quale sono emersi i risultati di due studi che contribuiscono a consolidare il ruolo degli inibitori delle chinasi ciclino-dipendenti 4/6 per il trattamento delle forme avanzate di tumore mammario a recettori ormonali positivi.

Il Dott. Giuseppe Lombardi dell’UOC Oncologia 1 ha presentato infine tre studi sul glioblastoma, coordinati interamente dallo IOV: il primo si basa sull’analisi di efficacia di un trattamento oncologico in pazienti che hanno già ricevuto precedenti trattamenti chemioterapici; il secondo studio ha valutato per la prima volta l’efficacia del Regorafenib in un setting real-world, cioè in soggetti con recidiva di glioblastoma non inclusi in protocolli sperimentali mentre il terzo, eseguito in collaborazione con la Prof.ssa Anita De Rossi, ha indagato il ruolo prognostico del gene TERT in pazienti con nuova diagnosi e recidiva di glioblastoma. Ad ESMO il gruppo neuro-oncologico dello IOV ha confermato di essere a livello internazionali per la cura e la ricerca sui tumori cerebrali.

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