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LO IOV, L’AVO E IL RICICLO SOLIDALE DELLA PLASTICA: RACCOLTE 6 TONNELLATE DI TAPPI PER SOSTENERE LE DONNE MALATE DI CANCRO

LO IOV, L’AVO E IL RICICLO SOLIDALE DELLA PLASTICA: RACCOLTE 6 TONNELLATE DI TAPPI PER SOSTENERE LE DONNE MALATE DI CANCRO
Istituzionali, Comunicati stampa

Mille chili nel 2019, duemila nel 2020, tremila nel 2021: riciclando sono state acquistate parrucche per le donne in chemioterapia. Il DG Benini: «Un gesto semplice e quotidiano come lo svitare un tappo e metterlo da parte è un seme di bontà, da coltivare. Anche qualcosa di piccolo e apparentemente insignificante può contribuire a far del bene».

Sei tonnellate di tappi di plastica, convertiti in… bellezza. È il “bottino” incredibilmente solidale che l’Istituto Oncologico Veneto e l’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO), hanno raccolto in tre anni di attività, in un crescendo di bontà: una tonnellata di tappi nel 2019, due nel 2020, ben tre in questo 2021.

La plastica può dunque andare a sostenere le pazienti dello IOV. L’idea sta alla base della campagna “La plastica che fa del bene” inserita all’interno del progetto “Non smettere di piacerti” che, grazie alla collaborazione fra la UOSD Psicologia ospedaliera dello IOV e l’AVO, permette di prestare alle pazienti una parrucca per tutto il periodo necessario alla ricrescita dei capelli. I tappi vanno conferiti in speciali contenitori blu dislocati nella sede dello IOV, nei punti di accoglienza dell’AVO (inclusa la sede dell’associazione in via Gattamelata 62 a Padova) o presso i parrucchieri e le estetiste aderenti al progetto. Grazie alla collaborazione con la ditta di riciclo Imball Nord, i tappi vengono ritirati e per ogni chilo viene accantonato un corrispettivo economico. Il ricavato è destinato all’acquisto di parrucche che vengono consegnate all’AVO per darle poi in prestito gratuito alle pazienti dello IOV che perdono i capelli in conseguenza della chemioterapia.

«L’obiettivo del progetto – spiega Lorenza Sanavio, presidente dell’AVO di Padova – è innanzitutto sensibilizzare la cittadinanza, attraverso gesti semplici e concreti, nei confronti delle problematiche che ruotano intorno alla malattia oncologica, e contestualmente implementare la raccolta differenziata della plastica affinché possa essere riutilizzata e non dispersa nell’ambiente». Dal gennaio 2020 una disposizione legislativa vieta ai privati di conferire direttamente il materiale plastico alle ditte che provvedono al riciclo. «Da allora ci avvaliamo della collaborazione dell’Ordine dei Cavalieri di Malta OSJ e dei suoi volontari che, attraverso l’associazione Humanitas, si incaricano di raccogliere tappi in plastica in tutta la provincia di Padova e di conferirli nella ricicleria di Montà dove, raggiunto il volume di un container, vengono prelevati dalla ditta Imball Nord». Quando si raggiunge una quantità di tappi sufficiente, con il corrispettivo economico si provvede a comprare una parrucca. In tre anni, sono state acquistate 4 parrucche e se ne sta per acquisire una quinta.

«Il riciclo solidale – commenta il Direttore generale dello IOV-IRCCS Patrizia Benini – può portare a risultati inaspettati non solo per l’ambiente ma anche per le nostre pazienti: qualcosa di piccolo e apparentemente insignificante come un tappo può contribuire a far del bene. In tal modo la plastica recuperata e reimmessa in un processo produttivo può a sua volta produrre solidarietà: un gesto semplice e quotidiano come lo svitare un tappo e metterlo da parte è un seme di bontà, da coltivare».

Aggiornamento 2024

La raccolta dei tappi è proseguita a pieno ritmo anche negli ultimi anni: tra il 2022 e il 2023 sono stati conferiti ben 5.923 kg, grazie ai quali sono state acquistate 7 parrucche.

E l’iniziativa continua, con una precisazione: al fine di facilitare le operazioni di smaltimento, dal 1 febbraio 2024 devono essere conferiti, negli appositi bidoni posizionati all’Ospedale Busonera, solo ed esclusivamente tappi di bottiglie di plastica di acqua minerale.

Per ulteriori informazioni, consulta il sito dell’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO).

Il DG Patrizia Benini con Anna Marchiori, responsabile del progetto

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