61.930 contribuenti italiani hanno destinato allo IOV-IRCCS, attraverso il 5×1000, 3.141.104,78 euro. Una scelta che dimostra l’alta considerazione dei cittadini nei confronti dell’Istituto Oncologico Veneto e che conferma un trend in crescita tanto da raggiungere un nuovo record di donazione complessiva: primo ente sanitario più scelto del Veneto e diciottesimo su 13.770 su scala nazionale. Questi macrodati sono relativi alle ripartizioni del 5 per mille riferite alle dichiarazioni dei redditi rese nel 2023 e ufficializzate dall’Agenzia delle Entrate.
Il Direttore Generale dello IOV-IRCCS, dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, risponde «alla solidarietà concreta» dei cittadini donatori con un «ringraziamento infinito e anche una punta di orgoglio: mi piacerebbe dire grazie ad ogni persona di quelle 61.930 che hanno donato una parte del proprio reddito al nostro Istituto. Questo non è soltanto un bel gesto di solidarietà, ma è un atto concreto che ci aiuta a fare meglio e, spesso nel nostro quotidiano, ci aiuta a risolvere anche questioni di vita o di morte. Queste donazioni sono fondamentali per il progresso della ricerca e delle cure e io, come tutto il nostro personale, indistintamente, siamo consapevoli che si tratta di un gesto di profonda fiducia che rende il nostro impegno sempre più forte e determinato».
Chi dona allo IOV-IRCCS sa di donare un supporto fondamentale per la ricerca, ma soprattutto sa che può fidarsi per la credibilità e l’eccellenza del personale impiegato. Inoltre ogni attività è puntualmente rendicontata e permette la verifica dei risultati. Grazie al finanziamento 5 per mille si potranno continuare e implementare i piani di ricerca. In questi anni, ad esempio, è stato condotto il progetto “Genomica dei tumori” che si prefigge di rendere disponibile all’oncologo, già in occasione della prima visita oncologica, un identikit molecolare esteso delle mutazioni di quello specifico tumore, permettendogli così di praticare la terapia personalizzata e di precisione. Uno degli ambiti su cui la ricerca oncologica è più attiva, è quello della profilazione molecolare estesa della biopsia tumorale eseguita al momento del primo intervento, associata poi all’evidenza delle nuove mutazioni intervenute durante la progressione del tumore sia nelle lesioni metastatiche sia, soprattutto, nella cosiddetta biopsia liquida. È immaginabile che, entro pochi anni, tale analisi diventi pratica clinica, come già lo è diventata l’analisi di alcune specifiche mutazioni. Molti centri oncologici internazionali dispongono di queste utilities e anche gli IRCCS oncologici italiani, sulla spinta e con il sostegno anche economico di Alleanza contro il cancro, hanno sviluppato tecnologie e professionalità sulla genomica dei tumori.
Per dare struttura e visibilità all’argomento, come elemento strategico per la ricerca oncologica oggi e come asset assistenziale per un domani molto prossimo, sono state messe insieme significative professionalità tecniche e cliniche e importanti risorse tecnologiche attorno al progetto di una piattaforma di ricerca denominata “Cancer Genomics Research Platform”.