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PERCORSI COVID-FREE PER PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE? BEST PRACTICE PER ITER DIAGNOSTICI APPROPRIATI E TEMPESTIVI

PERCORSI COVID-FREE PER PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE? BEST PRACTICE PER ITER DIAGNOSTICI APPROPRIATI E TEMPESTIVI
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Percorsi dedicati Covid-free per i pazienti colpiti da tumore polmonare consentono un iter diagnostico terapeutico appropriato, puntuale e tempestivo, definendone chiaramente i contorni pur in emergenza pandemica, permettendo di agire in sicurezza con velocità di approccio che va dritto all’obiettivo senza ostacoli o inframezzi. Consentono inoltre di ottimizzare e potenziare la Telemedicina per le riunioni interdisciplinari e le visite di follow-up. Insomma si rivelano una best practice. È quanto emerge dallo studio “How the Covid-19 Pandemic Impacted on Integrated Care Pathways for Lung Cancer: The Parallel Experience of a Covid-Spared and a Covid-Dedicated Center” pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Frontiers in Oncology”, coordinato dall’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS e frutto di un lavoro congiunto dei team multidisciplinari in oncologia toracica dello IOV/Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova e dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona. L’obiettivo dello studio, che ha preso in esame oltre 300 pazienti affetti da neoplasia polmonare, è stato valutare il diverso impatto della pandemia Covid-19 sul percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti affetti da cancro ai polmoni in un centro Covid-free (o solo parzialmente dedicato) come quello Padovano, comparandolo con altri centri totalmente dedicati ai pazienti Covid positivi.

«Il percorso diagnostico terapeutico dei pazienti con neoplasia polmonare è stato valutato – illustra la dottoressa Giulia Pasello, ricercatrice presso l’Unità Operativa Complessa di Oncologia 2 dello IOV, prima firma dello studio – confrontando diversi indicatori nel bimestre marzo-aprile 2020 rispetto al medesimo intervallo temporale del 2019, tra cui volumi e tempistiche delle procedure diagnostiche e chirurgiche, volume di attività delle oncologie, tipologia dei trattamenti radioterapici e numeriche dei casi sottoposti a discussione multidisciplinare». I risultati? I ricercatori hanno osservato come a Padova, dove l’oncologia è stata mantenuta reparto Covid-free e il personale del team multidisciplinare solo parzialmente dedicato alla gestione del paziente positivo, sia stato possibile un incremento delle procedure diagnostiche e di interventi chirurgici di resezione maggiore nei pazienti in stadio resecabile.

«Le tempistiche di diagnostica sono state, nei vari centri, in parte prolungate a causa di decurtazione del personale (clinico in parte dedicato a pazienti covid+, ma anche amministrativo) e a differenti metodologie di processazione messe in atto per ragioni di sicurezza. Ma sono state attuate – continua Pasello – alcune rimodulazioni delle riunioni del gruppo multidisciplinare, passando alla modalità virtuale, una ottimizzazione degli accessi dei pazienti alle strutture sanitarie (grazie anche alla telemedicina) e soprattutto la razionalizzazione dei trattamenti oncologi attivi e delle tempistiche del trattamento radioterapico (più trattamenti ipofrazionati), come da linee guida e raccomandazioni delle principali società scientifiche nazionali e internazionali».

Il lavoro ha inoltre messo in luce anche l’impatto che il Covid ha avuto nella prima ondata su specifici momenti del percorso del paziente oncologico, come la necessità di protezione e di monitoraggio del personale sanitario, le procedure di gestione dei campioni da rendere più rapide e agevoli per il personale di laboratorio, l’aggiornamento dinamico delle linee guida sul trattamento sistemico e locoregionale dei pazienti con neoplasia polmonare al fine di garantire un ingresso precoce e tempestivo nel percorso diagnostico-terapeutico, evitare accessi alle strutture ospedaliere e trattamenti non finalizzati a migliorarne significativamente la prognosi, empowerment del paziente nel riferire segni/sintomi iniziali e aderire alle proposte di approfondimento diagnostico per limitare il numero di casi in stadio avanzato alla diagnosi. Tutte informazioni sicuramente utili per le ondate successive.

Studio “How the Covid-19 Pandemic Impacted on Integrated Care Pathways for Lung Cancer: The Parallel Experience of a Covid-Spared and a Covid-Dedicated Center”, autori Giulia Pasello, Jessica Menis, Sara Pilotto, Stefano Frega, Lorenzo Belluomini, Federica Pezzuto, Anna Caliò, Matteo Sepulcri, Nunzia Luna, Valentina Cernusco, Marco Schiavon, Maurizio Valentino Infante, Marco Damin, Claudio Micheletto, Paola Del Bianco, Riccardo Giovannetti, Laura Bonanno, Umberto Fantoni, Valentina Guarneri, Fiorella Calabrese, Federico Rea, Michele Milella, PierFranco Conte.

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