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Screening epatite C (HCV) – proroga

Screening epatite C (HCV) – proroga

RESPONSABILI

Responsabile aziendale per il programma screening HCV IOV-IRCCS
Dott. Alberto Fantin
Referente per la sede di Padova
Dott.ssa Chiara Cristofori
Referente per la sede di Castelfranco Veneto
Dott.ssa Annalisa Masier

Contatto

E-mail: [email protected]

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La Regione del Veneto promuove uno screening per l’epatite C totalmente gratuito nei soggetti nati tra il 1969 e il 1989. Lo screening è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024.

Gli obiettivi dello screening per epatite C sono molteplici. In primo luogo rilevare le infezioni da HCV ancora non diagnosticate e garantire la possibilità di un trattamento farmacologico precoce e altamente efficace. Un altro intento è quello di interrompere la circolazione del virus impedendo nuove infezioni.

Il test di screening consiste nel prelievo di sangue con ricerca degli anticorpi contro il virus dell’epatite C.
Si potrà effettuare il test in occasione di un accesso alle strutture sanitarie (ad esempio: ricovero ospedaliero, intervento in day hospital, visita specialistica, accesso ai laboratori del Servizio Sanitario Regionale – SSR) o dopo confronto con il proprio medico curante.
In alternativa, si potrà aspettare di ricevere l’invito ad effettuare il test, seguendo le indicazioni che verranno fornite dalla propria Azienda ULSS di residenza.

Si potrà recuperare l’esito del test tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico o tramite le consuete modalità di ritiro dei referti di laboratorio.
In caso di positività al test di screening, il personale sanitario contatterà il soggetto per gli ulteriori approfondimenti e organizzerà una visita presso il centro specialistico di riferimento.

Tutto il percorso è gratuito, senza necessità di pagare il ticket. I costi del percorso di screening HCV sono, infatti, interamente coperti dal Servizio Sanitario Regionale.

PERCHÉ ADERIRE ALLO SCREENING?

  • Per rilevare un’infezione da HCV ancora non diagnosticata;
  • Perché esiste un trattamento farmacologico precoce e altamente efficace;
  • Per interrompere la circolazione del virus HCV impedendo nuove infezioni.

Eseguire lo screening allo IOV-IRCCS

I pazienti in trattamento o in follow up allo IOV-IRCCS nati tra il 1969 e il 1989 e residenti in Veneto.

Sono esclusi dallo screening i soggetti che abbiano già eseguito sierologia HCV e/o HCV-RNA quantitativo nei 12 mesi precedenti; i soggetti con esenzione per patologia 014 e 016 e i soggetti in trattamento con farmaci antivirali per epatite C o che li abbiano assunti negli ultimi 12 mesi.

Il test gratuito, nell’ambito della campagna regionale di screening, verrà offerto dallo IOV-IRCCS una sola volta durante la durata del progetto, in attuazione alle disposizioni contenute nel decreto del Ministero della Salute del 14/05/2021.

Il test di screening consiste in un prelievo di sangue con ricerca degli anticorpi contro il virus dell’epatite C (HCV) da eseguire al centro prelievi delle sedi IOV-IRCCS di Padova o Castelfranco Veneto.

In occasione delle visite e/o trattamenti allo IOV-IRCCS, i pazienti riceveranno la modulistica relativa alla campagna di screening HCV, comprensiva di modulo del consenso informato. I pazienti interessati all’iniziativa potranno richiedere ulteriori informazioni al proprio medico specialista IOV, il quale effettuerà la prescrizione dell’esame sierologico gratuito a seguito della consegna del consenso informato controfirmato.

I pazienti degenti che desiderano aderire allo screening potranno eseguire il prelievo finalizzato allo screening in occasione della dimissione dallo IOV-IRCCS.

Il prelievo di sangue per la ricerca del virus HCV potrà essere eseguito nel centro prelievi delle sedi IOV-IRCCS di Padova e Castelfranco Veneto, in occasione dell’esecuzione degli altri esami ematochimici (in caso di paziente in fase di trattamento attivo) o singolarmente (in caso di paziente in follow up).

L’esito del test di screening potrà essere ritirato attraverso le consuete modalità con le quali il cittadino recupera gli esiti degli esami di laboratorio:

  • ritiro allo sportello;
  • scarico on line sul portale dello IOV-IRCCS;
  • accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico.

In caso di esito positivo dell’esame di screening, il paziente verrà contattato dal personale del centro specialistico di riferimento per la programmazione della visita specialistica (senza pagamento di Ticket) finalizzata al trattamento di HCV.

I centri specialistici per la cura dell’Epatite C individuati dallo IOV-IRCCS sono:

  • UOC Malattie Infettive e Tropicali dell’Azienda ospedale – Università di Padova, per la sede di Padova;
  • UOC Malattie infettive e UOC Gastroenterologia dell’Ospedale di Treviso (Azienda ULSS 2 “Marca Trevigiana”) per la sede di Castelfranco Veneto.

In tal caso i pazienti potranno rivolgersi per la prescrizione dell’esame di screening HCV direttamente al proprio Medico di Medicina Generale.

Successivamente potranno eseguire il prelievo presso uno dei laboratori individuati dall’Azienda ULSS di residenza. In caso di esito positivo, gli stessi verranno successivamente convocati dal centro specialistico individuato dall’Azienda ULSS di residenza.

La Regione del Veneto offre a tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989 e residenti in Veneto la possibilità di eseguire gratuitamente la ricerca sierologica dell’Epatite C (HCV).

I cittadini non in cura allo IOV-IRCCS potranno aderire alla campagna comunicandolo direttamente al proprio Medico di Medicina Generale oppure in occasione di altri contatti con il Servizio Sanitario Regionale (es: visite ambulatoriali).

I pazienti interessati ad eseguire lo screening HCV che appartengono a una classe di età differente potranno chiedere maggiori informazioni in merito alla ricerca sierologica di HCV al proprio Medico di Medicina Generale.

  • Chiedendo direttamente al medico specialista IOV di riferimento al momento della visita o del ricovero;
  • inviando una email all’indirizzo: [email protected];
  • contattando il proprio Medico di Medicina Generale.

In sintesi...

FLOW CHART HCV SCREENING IOV

Epatite C

L’epatite C è un’infezione del fegato causata dal virus HCV.
La malattia spesso decorre senza sintomi o con disturbi vaghi e aspecifici. La guarigione avviene in circa il 20% dei casi, ma in un’elevata percentuale di pazienti (circa 80-85%), l’infezione acuta può diventare cronica e trasformarsi in una patologia di lunga durata. In alcuni casi può causare una cirrosi, ossia una condizione grave del fegato che può portare a insufficienza d’organo e tumore al fegato.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel mondo vi siano circa 58 milioni di persone con infezione cronica da HCV e circa 1,5 milioni di nuove infezioni all’anno. Stima, inoltre, che nel 2019 siano morte circa 290.000 persone a causa di malattie del fegato correlate all’epatite C.
La malattia è diffusa in tutto il mondo e i paesi con i più alti tassi di infezioni croniche sono l’Egitto, il Pakistan e la Cina.

L’infezione da HCV si trasmette prevalentemente attraverso il contatto di ferite, anche lievi, con sangue infetto, o tramite scambio di siringhe contaminate. Sono sufficienti anche piccolissime quantità di sangue per trasmettere l’infezione. Più raramente la trasmissione avviene attraverso rapporti sessuali non protetti oppure dalla madre al figlio durante la gravidanza o il parto.

Diagnosticare e trattare l’epatite C in fase iniziale impedisce l’avanzamento della malattia, evita le complicanze delle fasi avanzate, quali la cirrosi, il tumore al fegato e altri gravi disturbi, riduce i costi complessivi del trattamento e migliora la qualità di vita dei pazienti.
Dalla fine del 2014, sono disponibili anche in Italia i nuovi farmaci antivirali orali ad azione diretta (Direct Antiviral Agents – DAA) per la terapia dell’epatite C. Sono farmaci altamente efficaci nell’eliminare definitivamente l’infezione da HCV. Inoltre sono molto ben tollerati in tutte le categorie di pazienti infetti.

DOMANDE FREQUENTI

Su indicazioni del Ministero della Salute, lo screening per epatite C è rivolto ai nati tra il 1969 ed il 1989. La scelta si basa su analisi che valutano i benefici di questo screening, a fronte delle risorse necessarie per la sua realizzazione. Queste analisi hanno indicato che lo screening per epatite C è più vantaggioso se è destinato inizialmente ai nati tra ‘69 e ‘89 rispetto ad altre fasce d’età. Il vantaggio è giustificato da un insieme di fattori, tra cui la diffusione dell’epatite C in questa fascia di popolazione e la quota di epatiti non ancora diagnosticate che si stima potrebbero rimanere silenti per lungo tempo.

Il 22 febbraio 2022, in occasione di una seduta della Camera dei Deputati, il Governo si è impegnato a prorogare la durata dello screening fino al 31 dicembre 2023, mantenendo però invariata la fascia d’età, ovvero per i cittadini nati tra il 1969 ed il 1989.

L’inizio dello screening è stato posticipato a causa della pandemia di COVID-19. Già a fine 2019, con il Decreto Legge n. 162, il Governo aveva previsto l’avvio di uno screening nazionale gratuito per l’eliminazione dell’epatite C. Tale progetto ha trovato effettiva attuazione nel Decreto del Ministero della Salute del 14 maggio 2021. La Regione del Veneto, quindi, ha iniziato a definire i percorsi organizzativi necessari per assicurare l’accesso e la presa in carico di tutti i cittadini che hanno diritto a partecipare allo screening. Solo al termine di questa fase preparatoria lo screening ha potuto avere inizio nel territorio regionale.

No, non c’è relazione tra lo screening per epatite C e la campagna di vaccinazione anti-COVID-19. Lo screening era stato previsto già da fine 2019 (si veda la domanda “Perché lo screening per epatite C è iniziato a metà maggio del 2022?”), ben prima dell’inizio della pandemia di COVID-19. Inoltre, da quando è iniziata la campagna di vaccinazione anti-COVID-19, non è stato segnalato alcun caso di nuova infezione da virus HCV (virus dell’epatite C) dopo la vaccinazione.

No, non c’è relazione tra epatite C (e il relativo screening) e i casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta nei bambini e ragazzi. Negli anni ‘80 i ricercatori hanno identificato la causa dell’epatite C (virus HCV) e hanno sviluppato test diagnostici in grado di rilevare la presenza di anticorpi e del virus nel sangue. Nei casi di epatite acuta sconosciuta dei bambini, invece, è stata esclusa la presenza del virus HCV. La causa della malattia non è ancora nota ed è in fase di studio.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto come obiettivo per il 2030 quello di ridurre drasticamente le epatiti virali B e C. Lo screening per epatite C rientra nella strategia adottata dall’Italia per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo screening per epatite C, infatti, permette di identificare e curare precocemente persone con infezione da HCV. La cura dell’infezione consente inoltre di bloccare l’ulteriore trasmissione della malattia.

Per quanto riguarda l’eliminazione dell’epatite B, già dal 1991 l’Italia ha introdotto la vaccinazione obbligatoria contro il virus HBV.

No, al momento non esiste un vaccino contro questo tipo di epatite. Per questo motivo lo screening per epatite C, seguito dalla cura tempestiva dell’eventuale infezione da HCV, è l’unico modo attualmente disponibile per prevenire le conseguenze più serie della malattia.

In occasione di ogni donazione di sangue il donatore è sottoposto a test diagnostici che ricercano l’infezione da virus HCV (ricerca del virus e degli anticorpi). Per questo motivo non è necessario che i donatori di sangue aderiscano allo screening. Tuttavia i donatori potrebbero ricevere ugualmente la lettera d’invito allo screening, dal momento che la tempestiva identificazione dei donatori e la conseguente esclusione dallo screening potrebbe non essere garantita.

In caso di positività allo screening, l’Azienda Sanitaria che ha eseguito il test contatterà telefonicamente la persona e la inviterà a eseguire ulteriori approfondimenti e una visita in uno dei centri specialistici per la terapia dell’epatite C. In occasione della visita lo specialista fornirà al paziente informazioni più precise sulla malattia e alcune indicazioni sui comportamenti da mettere in atto per evitare la trasmissione dell’infezione.

È importante sottolineare che la terapia per l’epatite C è in grado di curare l’infezione, eliminando il virus dal sangue e dal fegato del paziente. Di conseguenza, dopo il termine della terapia, la persona non è più in grado di trasmettere l’infezione ma potrebbe riacquisire l’infezione se si esponesse di nuovo a sangue infetto con il virus HCV.

L’epatite C è un’infezione che si trasmette attraverso il sangue, anche in piccolissime quantità. In particolare le situazioni maggiormente a rischio per infezione da HCV sono:

  • condivisione di aghi e siringhe;
  • condivisione di oggetti che entrano o possono entrare in contatto con il sangue (es.: rasoi, pinzette, tagliaunghie, spazzolini da denti, ecc…);
  • tatuaggi e piercing, se eseguiti da personale non professionista in contesti informali e senza il rispetto delle norme per la prevenzione delle infezioni;
  • nascita da madre con epatite C;
  • rapporti sessuali non protetti;
  • prestazioni sanitarie, nel caso in cui non siano rispettate scrupolosamente le norme per la prevenzione delle infezioni.

La terapia per l’epatite C si basa su nuovi farmaci antivirali ad azione diretta, disponibili in Italia da fine 2014. È una terapia sicura, generalmente con pochi effetti indesiderati, e altamente efficace, in quanto è in grado di curare l’infezione nel 95% dei casi. È una terapia facile da assumere: la si prende per bocca. Dal 2015 al 2021 in Veneto sono state trattate più di 15.600 persone.

Riferimenti giuridico amministrativi

Nazionali

  • Decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, articolo 25 sexies.
  • Decreto ministeriale n. 22112 del 18/05/2021 a oggetto “Screening nazionale gratuito per l’eliminazione del virus HCV”.

Regionali

  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 791 del 08 giugno 2018 “Avvio nella Regione del Veneto di un programma di eliminazione dell’epatite C (HCV). Istituzione Cabina di regia”.
  • Deliberazione della Giunta Regionale n. 70 del 26 gennaio 2021 -Recepimento dell’Intesa Stato-Regioni sullo schema di decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, per lo “Screening nazionale gratuito per l’eliminazione del virus HCV” (Rep. Atti n. 216/CSR del 17/12/2020).

Link di approfondimento

Last modified: 22/02/2024 11:40

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