È stato pubblicato su The Journal of Liquid Biopsy (rivista ufficiale della società internazionale di biopsia liquida – ISLB) l’articolo NGS detection of gene rearrangements and METexon14 mutations in liquid biopsy of advanced NSCLC patients: A study of two Italian centers dedicato a uno studio che vede coinvolti pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule in stadio avanzato. Principal investigator della ricerca sono il Prof. Stefano Indraccolo, responsabile della UOSD Oncologia di base sperimentale e traslazionale e la Prof.ssa Giulia Pasello, responsabile dell’UOS Neoplasie toraciche.
L’indagine sottolinea l’importanza della biopsia liquida nel rilevare particolari mutazioni, chiamate “fusioni geniche”, nel DNA tumorale circolante. La rilevazione di queste fusioni geniche nella biopsia liquida è rilevante perché, trattandosi di un semplice prelievo di sangue, permette di adottare un approccio meno invasivo e personalizzato alla terapia, la cosiddetta medicina di precisione. Lo studio evidenzia, inoltre, come siano ancora necessari ricerca e sviluppo nell’ambito della biopsia liquida e di tecnologie all’avanguardia che permettano di rilevare con elevata sensibilità queste particolari mutazioni, il tutto per fornire al paziente il miglior percorso di cura.
Lo studio è stato possibile grazie alla stretta collaborazione fra varie unità dello IOV e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. Hanno collaborato per lo IOV l’UOSD Oncologia di base sperimentale e traslazionale, diretta dal Prof. Stefano Indraccolo, con la collaborazione del Dott. Andrea Boscolo, ricercatore sanitario, e l’Oncologia 2, diretta dalla Prof.ssa Valentina Guarneri, con il team composto dalla Prof.ssa Giulia Pasello e dalla Dott.ssa Daniela Scattolin. Per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha partecipato l’équipe dell’Oncologia medica diretta dal Prof. Marcello Tiseo con il suo team composto in particolare dalla Dott.ssa Michela Verzè e dalla Dott.ssa Roberta Minari.
