È stata approvata dalla Regione Veneto la prosecuzione dello studio – nato dalla sinergia tra Regione, IOV e Azienda Zero – che promuove un modello pilota di screening personalizzato per le donne di 45 anni, basato sulla densità del seno e sui fattori di rischio di sviluppare un tumore. Il programma, inizialmente di durata biennale, proseguirà fino al 2025: finora ha permesso di identificare precocemente, alla valutazione iniziale, 64 nuovi casi di tumore in donne asintomatiche, avviandole subito a un adeguato trattamento. «La battaglia contro il cancro, portata avanti quotidianamente in strutture come l’Istituto Oncologico Veneto – commenta il Direttore Generale Patrizia Benini – non si vince solo con la ricerca, la sperimentazione e l’introduzione di trattamenti medici e chirurgici sempre più innovativi ma anche con il contributo attivo della popolazione chiamata a partecipare alle attività di screening. Ringrazio pertanto la Regione del Veneto, particolarmente sensibile nelle tematiche della prevenzione, che promuove e sostiene progettualità volte a valutare l’efficacia e la sostenibilità dell’ampliamento degli screening, in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra la ricerca e la ricaduta operativa per offrire nuove opportunità alla popolazione».
Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente e la seconda causa di morte per cancro tra le donne nei paesi occidentali. Nonostante si tratti purtroppo di una patologia ancora frequente, negli ultimi anni si sta assistendo a un miglioramento della sopravvivenza, in virtù dei progressi terapeutici e della diffusione di programmi di diagnosi precoce: gli screening mammografici hanno ottenuto una riduzione del 20% della mortalità specifica per cancro al seno nelle donne di età compresa tra i 50-74 anni, grazie all’esecuzione della mammografia in due proiezioni ogni due anni. Per ottenere una diagnosi precoce, nella Regione del Veneto tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, ogni due anni vengono invitate della propria ULSS territoriale di residenza a effettuare gratuitamente una mammografia di screening. Con il piano della prevenzione 2014-2018 la Regione ha promosso un’ulteriore e graduale estensione di questi esami anche alla fascia di popolazione di età compresa tra i 70 e i 74 anni.
Visti i promettenti dati della letteratura scientifica, che orientano all’apertura della chiamata attiva anche alle donne della fascia 45-49 anni, nel 2018 la Regione del Veneto ha approvato il progetto RIBB “RIsk-Based Breast Screening in young women: taylored imaging protocols”, per valutare l’efficacia e la sostenibilità dell’estensione dello screening mammografico. Questo progetto pilota, inizialmente di durata biennale, sviluppato e presentato dalla UOC Radiologia senologica dello IOV, ha coinvolto 10.270 donne quarantacinquenni, con una chiamata attiva attraverso lettera e un percorso di screening personalizzato, che tiene conto, oltre che dell’età, anche della densità mammaria (alta nel 18,5% delle donne valutate) e di ulteriori fattori di rischio rilevati al momento della visita. Alla luce dei risultati preliminari raggiunti, la Giunta Regionale del Veneto ha ora autorizzato la prosecuzione di tale progetto fino al 2025, per permettere di seguire queste giovani donne fino all’ingresso nel programma di screening standard e valutare, così, gli effetti positivi e la sostenibilità di tale attività sul medio-lungo periodo.
