Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, cellule che sono normalmente presenti nella pelle e ne determinano il colore. Il 90% dei melanomi si manifesta per l’appunto sulla pelle; il rimanente 10% può originare in altre sedi, ad esempio nell'occhio, nelle meningi e nelle mucose di naso, seni paranasali, bocca, vagina e ano.
Il 70% dei melanomi della pelle origina dalla trasformazione di un neo preesistente, il rimanente 30% compare su cute apparentemente sana.
L’incidenza del melanoma è in aumento progressivo in tutto il mondo, tanto che negli ultimi venti anni il numero di casi è addirittura raddoppiato. L’età maggiormente a rischio è quella compresa fra 25 e 50 anni; il tumore è leggermente più frequente nelle donne. Nei maschi si localizza preferenzialmente al tronco mentre nelle femmine è più frequente a carico degli arti inferiori.
Esiste una correlazione tra esposizione breve e intensa ai raggi solari e l’insorgenza di melanoma, soprattutto in soggetti con pelle e occhi chiari. Altri fattori di rischio sono:
La corretta prevenzione del melanoma si attua seguendo regole molto semplici.
La prima e più importante è ridurre, o meglio ancora evitare, l’esposizione ai raggi solari nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 16). Nel caso in cui non fosse possibile, è consigliabile l’uso di abiti appropriati e di copricapo che non permettano il passaggio dei raggi del sole. È importante evitare l’uso delle lampade abbronzanti.
L’uso di creme solari rappresenta un supporto ulteriore alla protezione (fattore di protezione +30).
Infine l’esposizione ai raggi solari deve essere sempre molto graduale e durare un tempo non troppo lungo.
È inoltre necessario che i bambini non si espongano in modo eccessivo al sole e mai prima del sesto mese di vita.
La prevenzione si completa anche mediante l’auto osservazione periodica (ogni 3-4 mesi), valutando le cinque caratteristiche riassunte nella sigla ABCDE:
È opportuno rivolgersi al proprio medico anche nel caso di un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un'area arrossata.
Ai soggetti a rischio (cute ed occhi chiari, familiarità per melanoma, numero elevato di nei) si consiglia comunque una visita dermatologica annuale.
Il primo esame clinico per giungere alla diagnosi di melanoma è la visione diretta della pelle da parte dello specialista. Il medico si avvale di uno strumento di ingrandimento, il dermatoscopio, che permette di valutare, in maniera non invasiva, le caratteristiche della lesione, cioè del neo sospetto.
La lesione può essere asportata con un semplice intervento della durata di pochi minuti, in anestesia locale, incidendo a circa 2 mm dai margini del neo. Solitamente sono necessari pochi punti di sutura, che saranno rimossi dopo una settimana, durante la quale il soggetto può continuare la propria normale vita quotidiana.
Il neo asportato viene sottoposto a esame istologico per valutare la benignità o meno della lesione.
Il dermatoscopio è uno strumento che in maniera non invasiva permette di valutare le caratteristiche strutturali di un neo mediante ingrandimento ( x10, x 40). In particolare si possono rilevare alcuni segni che si ritrovano nel melanoma precoce come, per esempio, anomali accumuli di pigmento, i punti pigmentati, membrane lattescenti che coprono parte del melanoma.
Le lesioni sospette vengono asportate con un semplice intervento della durata di pochi minuti in anestesia locale, incidendo a circa 2 mm dai margini del nevo. Solitamente sono necessari pochi punti di sutura che vanno rimossi dopo una settimana. Ciò non impedisce l’espletamento della normale vita giornaliera.
Il tessuto asportato viene esaminato al microscopio e (info sulle indagini immunoistochimiche). Lo scopo è quello di valutare la benignità o la malignità della lesione, segnalando, nel caso di malignità, alcune caratteristiche che possono dare informazioni circa la prognosi del melanoma. I parametri valutati sono:
L'Istituto Oncologico Veneto è Centro regionale di riferimento per il melanoma cutaneo.
La terapia più appropriata per il melanoma dipende dallo stadio raggiunto dalla malattia. Occorre valutare, cioè, se il melanoma sia rimasto limitato alla porzione asportata, oppure si sia diffuso ai linfonodi o ad altri organi. Per determinare lo stadio della malattia sono comunemente eseguiti, in varie combinazioni fra loro secondo il rischio, i seguenti esami diagnostici:
In caso di dubbio diagnostico, i precedenti esami possono essere integrati da:
Il trattamento definitivo del melanoma è prevalentemente di tipo chirurgico. Nei casi in cui gli esami suddetti abbiano rilevato una diffusione della malattia, si opta per un trattamento di tipo medico. Talvolta, in casi selezionati e discussi collegialmente da un apposito gruppo multidisciplinare, la terapia può essere integrata.
Presso la UOC Chirurgia oncologica dei tessuti molli, del peritoneo e dei melanomi, centro di riferimento regionale per il melanoma e i sarcomi delle parti molli, sono disponibili le seguenti procedure terapeutiche:
Presso la UOC Oncologia 2 sono disponibili i seguenti trattamenti medici:
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