Mammografia
La mammografia è una radiografia della mammella ottenuta con basse dosi di radiazione utilizzando un’apparecchiatura dedicata. I mammografi installati presso la nostra Unità Operativa sono tutti dotati di tomosintesi, ovvero di una tecnica che permette di dare al Medico Radiologo una visione volumetrica della mammella a partire dall’acquisizione di una sequenza di immagini ottenute facendo variare l’angolazione del tubo a raggi-X. La tomosintesi ha dimostrato di essere più efficace della mammografia convenzionale nel riconoscimento di piccoli tumori e di ridurre anche il numero di falsi positivi.
La mammografia viene eseguita in posizione eretta. Il tecnico di radiologia posiziona la mammella appoggiandola su un piano e schiacciandola delicatamente con un piatto di materiale plastico. Lo scopo della compressione è di appiattire la mammella per avere una chiara visione dei tessuti al suo interno. Per un esame standard vengono acquisite quattro proiezioni mammografiche, due per ciascuna mammella (destra e sinistra), comprimendo la mammella in due direzioni per dare al Medico Radiologo la visione dell’intero volume, dal capezzolo al cavo ascellare. Nel caso in cui la mammografia evidenzi la presenza di “anomalie”, può essere necessaria l’acquisizione di proiezioni aggiuntive.
La mammografia può essere eseguita sia come esame di controllo per individuare precocemente un cancro prima che questo si manifesti clinicamente, sia come esame diagnostico in presenza di sintomi.
Ecografia
L’ecografia è una tecnica di imaging che sfrutta la propagazione di onde ultrasonore per ottenere immagini dell’interno del corpo umano. L’ecografia delle mammelle è SEMPRE usata come esame integrativo alla mammografia ed è particolarmente efficace in presenza di mammelle dense. L’ecografia viene eseguita direttamente dal Medico Radiologo tramite una sonda con la quale viene effettuata la scansione dell’intero volume del seno. Il gel che viene spalmato sulla cute serve per consentire la propagazione del segnale ultrasonoro dalla sonda alla mammelle e la ricezione del segnale di ritorno usato per ricostruire l’immagine.
Contrariamente alla mammografia, la cui interpretazione da parte del Medico Radiologo avviene dopo l’acquisizione delle immagini, l’interpretazione delle immagini ecografiche avviene in tempo reale durante l’esecuzione dell’esame.
L’ecografia delle mammelle viene eseguita in posizione supina. Durante l’esame il Medico Radiologo chiederà di sollevare il braccio corrispondente a ciascuna mammella oggetto dell’esame sopra la testa per esplorare il cavo ascellare. La durata dell’esame è di 10-15 minuti.
L’ecografia viene eseguita ad integrazione della mammografia sia come esame di controllo che in presenza di sintomi.
Risonanza magnetica
La risonanza magnetica (MRI, magnetic resonance imaging) è una tecnica diagnostica che sfrutta le proprietà dei protoni di cui sono ricchi i tessuti del corpo umano quando vengono immersi in un campo magnetico di elevata intensità ed eccitati da un segnale di radiofrequenza, per ricostruire immagini anatomiche tridimensionali dell’interno del corpo. Sfrutta quindi Il tomografo a risonanza magnetica è un’apparecchiatura che ha la struttura di un cilindro con un “foro” di diametro 60-70 cm all’interno dei quale viene posizionato il paziente tramite un lettino.
La risonanza magnetica delle mammelle viene usata per lo studio della ghiandola mammaria e dei linfonodi in pazienti con particolari indicazioni, dopo che hanno già eseguito la mammografia e l’ecografia.
La paziente viene fatta stendere sul lettino in posizione prona e le mammelle collocate all’interno di una “bobina” che permette di rilevare il segnale di risonanza.
Poiché il campo magnetico utilizzato per l’esame di risonanza è molto intenso, è richiesta la compilazione da parte della persona sottoposta ad esame di un modulo di consenso informato per escludere la presenza di parti metalliche o altri dispositivi medici all’interno del corpo che costituiscano una controindicazione all’esecuzione dell’esame.
Lo studio della ghiandola mammaria per sospetto o diagnosi di tumore al seno viene eseguito dopo la somministrazione di un mezzo di contrasto a base di gadolinio somministrato per via endovenosa che funge da “amplificatore di segnale”. Lo smaltimento del mezzo di contrasto avviene entro le 24 ore successive all’esame per via urinaria. Per questo motivo viene richiesta, prima di eseguire la risonanza, la valutazione della funzionalità renale tramite la creatininemia e il mantenimento del digiuno per almeno 6 ore prima dell’esame.
Infine, poiché il mezzo di contrasto per la risonanza (come altri mezzi di contrasto usati in radiologia) possono dare rare reazioni allergiche, verrà richiesta la compilazione di un secondo modulo di consenso per spiegare alla persona sottoposta ad esame la necessità di utilizzare il mezzo di contrasto e i rari eventi avversi ad esso associati. Qualora la paziente fosse un soggetto allergico, deve informare il medico che può far effettuare una premedicazione per ridurre la probabilità di effetti indesiderati.
Soltanto nel caso di studio di protesi per sospetta rottura l’esame può essere effettuato senza mezzo di contrasto.
Biopsie
In caso gli esami strumentali evidenzino la presenza di una lesione sospetta, il Medico Radiologo effettua il prelievo di campioni di tessuto dell’area che vengono poi analizzati al microscopio dall’Anatomo-Patologo per una diagnosi istologica certa. Il prelievo avviene in ambulatorio, previa anestesia locale, utilizzando aghi di calibro diverso e la guida dei raggi-X, o dell’ecografia, o della risonanza magnetica, a seconda del tipo di lesione.