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«QUANDO IL PERCORSO È LUNGO VA AFFRONTATO UN PASSO ALLA VOLTA ALTRIMENTI IN PROSPETTIVA SEMBRA INFINITO». LA STORIA DI CHIARA

«QUANDO IL PERCORSO È LUNGO VA AFFRONTATO UN PASSO ALLA VOLTA ALTRIMENTI IN PROSPETTIVA SEMBRA INFINITO». LA STORIA DI CHIARA
Storie

«Dopo il tumore la mia vita è cambiata in molti modi». Inizia così il racconto di Chiara, 43enne di Mestre in cura allo IOV per un carcinoma alla mammella sinistra. «Come mi ha detto la psiconcologa dello IOV, questo evento ha segnato un prima e un dopo per me. Ho subito un primo intervento di quadrantectomia e asportazione di linfonodo sentinella a settembre 2022 effettuato dalla Dott.ssa Silvia Michieletto (UOC Chirurgia Senologica 1 diretta dal Dott.Alberto Marchet) e un secondo intervento di dissezione ascellare ad ottobre 2022. Sono seguite agli interventi, 16 chemioterapie e 16 radioterapie. Ora sono in follow up».

Chiara ha affrontato il percorso concentrandosi su di sé: «Durante la malattia mi sono presa tantissima cura di me e ancora lo sto facendo, fisicamente, intensificando anche lo yoga e prendendomi cura della mia pelle, psicologicamente ma anche emotivamente. Mi sono protetta condividendo la mia malattia solo con chi poteva davvero capirmi e mandarmi energia positiva, oltre a cercare di coccolarmi e farmi coccolare il più possibile. Il fatto di essere mamma e di voler proteggere mia figlia mi ha portato ad avere sempre un motivo per agire e reagire: in questi casi è necessario educarsi alla pazienza e a guardare solo al passo successivo, perché il percorso è lungo e se lo guardi in prospettiva sembra infinito. Un passo davanti all’altro. Solo chi è malato conosce la verità, sa quello che prova e che sta vivendo: è importante non farsi avvolgere da un vortice di pietismo che non aiuta».

Non c’è una regola: «Ognuno ha diritto e dovere di viversi la malattia come crede – continua Chiara – Parrucca o non parrucca, lavorare o non lavorare, si è chiamati a fare molte scelte e ognuno deve seguire il suo sentire libero, vivere le emozioni così come vengono, perché sono tutte legittime. A monte di tutto questo, ovviamente, la prevenzione è fondamentale e io ringrazio di averla fatta perché mi sta dando la possibilità di continuare la mia vita».

Il ringraziamento di Chiara va anche a tutto il personale dello IOV con cui è venuta in contatto: «Ho incontrato professionisti molto validi: oltre alla Dott.ssa Michieletto, ricordo il Dott. Tommaso Giarratano dell’UOC Oncologia 2 diretta dalla Prof.ssa Valentina Guarneri, i radiologi per la loro umanità e professionalità, tutto il personale infermieristico e le OSS che in tante occasioni si sono presi cura di me con grande gentilezza, discrezione, umanità e competenza. Non mi sono mai sentita smarrita da quando sono in cura allo IOV, ma sempre accompagnata al passo successivo. Sono grata che esista un posto così».

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